REAZIONI PSICOSOMATICHE

REAZIONI PSICOSOMATICHE

MENTE=CORPO

 

Le prove scientifiche di uno stretto legame tra il sistema nervoso e quello immunitario si stanno accumulando al punto che, attualmente, anche malattie considerate tradizionalmente organiche (come le infezioni) sono esaminate dal punto di vista psicosomatico, dato che la reazione immunitaria può essere influenzata in modo decisivo da fattori emotivi.

D’altronde, le risposte psicologiche all’ambiente coincidono con precise risposte fisico-anatomiche, al punto da rendere difficile individuare un rapporto di causa-effetto fra le due.

Ad esempio, le risposte psicologiche allo stress (ansia, tristezza, rabbia, depressione..) corrispondono a precise modificazioni fisiologiche (nella pressione arteriosa, nel ritmo metabolico, in quello cardiaco e respiratorio…)

Non solo: un esperimento condotto su topi geneticamente identici ha dimostrato in modo definitivo che le emozioni svolgono un ruolo essenziale nelle reazioni immunitarie anche negli animai.

I vari gruppi in cui sono stati suddivisi i topolini sono stati sottoposti a vari interventi, più o meno invasivi, mentre un ultimo gruppo non è stato sottoposto ad interventi,  ma è stata loro somministrata un’anestesia e applicato un cerotto sulla pancia.

Bene, ai topi che non avevano subito interventi, ma al risveglio si erano trovati con un cerotto sulla pancia, sono stati prelevati dei campioni di sangue e si è scoperto che avevano avuto la stessa risposta immunitaria dei topi che effettivamente avevano subito l’intervento, e la cui risposta immunitaria era ovvia.

Praticamente a parità di condizioni ambientali, i livelli di globuli bianchi (leucociti) erano aumentati sia nei topi che avevano subito lo stress dell’operazione che in quelli che si erano risvegliati con il solo cerotto, ma in effetti non avevano subito nulla.

Questo dimostra la connessione tra il nostro stato mentale e la nostra salute.

Il caldo peggiora la fibromialgia?

Ebbene si, fa caldo, cerchi di rinfrescarti con il condizionatore, ma  tempo dieci minuti e inizi ad avvertire dolore alla cervicale, emicrania.
Ma anche stare al caldo non ti fa bene.
Insomma, dovresti stare fresco ma senza lo shock termico del condizionatore.
Che fare?
Bene, in casa puoi inserire delle piante che rendono fresca la casa!
Ci sono infatti delle piante che hanno la capacità di assorbire il calore. Alcune più di altre, però.
Quindi usare delle piante rinfrescanti potrebbe, per quest’estate, essere la soluzione migliore, a zero impatto ambientale e utile per risparmiare sulla corrente.

Vi basterà posizionarle nelle camere dove passate più tempo e il gioco è fatto.

Ma adesso vediamo quali piante hanno la capacità di abbassare la temperatura senza usare il condizionatore:

  • -L’aloe vera, oltre a essere efficace per curare le scottature, è utile per purificare l’aria: ponete due piante in una camera e noterete subito che il calore diventerà meno opprimente. Potete usare l’estratto di foglie di aloe vera per creare un eccellente lenitivo per la cura di qualsiasi tipo di pelle.
  • -La dracena (il famoso “tronchetto della felicità“) è capace non solo di rinfrescare l’aria d’estate, ma anche di assorbire tutte quelle insospettabili sostanze inquinanti che si trovano in casa. Questa pianta non ama la luce diretta del sole e deve avere il terreno sempre umido.
  • -Anche la palma areca cattura particelle nocive, rendendo l’aria più salutare e fresca: in cambio dei suoi preziosi benefici, dovete prestare molta attenzione all’acqua che utilizzate per innaffiarla perché deve essere il meno calcarea possibile.
  • -L’edera è una delle piante che purificano l’aria, ma non solo: posta dinanzi alle porte, trattiene i raggi del sole, rendendo la casa più fresca. È una pianta usata anche per rendere più caratteristica la propria abitazione: l’importante è non lasciarsi invadere (visto che è una rampicante) e tagliarla periodicamente.
  • -La felce è ottima da tenere in casa per rinfrescare l’aria. Dovete prestare però molta attenzione alla nebulizzazione delle foglie, soprattutto d’estate, e non esponetela direttamente ai raggi del sole: ama l’ombra e detesta qualsiasi fonte di calore, quindi occhio ai termosifoni d’inverno.

Per completare, se avete un ventilatore a soffitto, dovete necessariamente invertire in senso ANTIORARIO le eliche. Infatti in questo modo l’aria fresca che si deposita in basso, verrà attirata in alto dandovi un’immediata sensazione di fresco. Inoltre eviterete l’impatto violento con il movimento dell’aria che con le eliche in senso antiorario, si trasformerà in una brezza leggera.

Hai delle intolleranze?

Chi non “tollera” certi alimenti potrebbe avere problemi di carenze di nutrienti essenziali per l’organismo.

In aiuto di chi ha a che fare con questo problema arrivano anche gli integratori.

Le vitamine sono molecole essenziali dell’organismo. Purtroppo, però, il corpo non è in grado di sintetizzarle e introdurle con l’alimentazione è fondamentale per non incorrere in pericolose carenze.
Carboidrati, grassi e proteine non sono infatti sufficienti a consentire lo sviluppo e il corretto funzionamento dell’organismo, che richiedono la presenza di dosi di vitamine che, seppur piccole, sono indispensabili per mantenersi in salute.
In alcune situazioni garantirsi le dosi giornaliere raccomandate di questi micronutrienti può essere particolarmente difficile.
È questo il caso delle intolleranze alimentari, che oltre a limitare i cibi ricchi di vitamine che possono essere consumati senza pericoli per la salute possono alterare le capacità di assorbimento dell’intestino, riducendo anche in questo modo l’apporto vitaminico quotidiano.

Intolleranze a rischio

Un esempio significativo è quello dell’intolleranza al lattosio. Chi ne soffre deve limitare il consumo di latte e derivati. Questa precauzione fa però venire meno il prezioso apporto di vitamine contenute proprio nel latte, che nasconde al suo interno vitamine A, B2, B9, B12, C, D, E e K.
Altro caso è quello dell’intolleranza al glutine o celiachia, la cui ingestione scatena problemi intestinali che portano al malassorbimento di alcuni nutrienti, incluse vitamine come la B9, la B12, la D e la K.
La situazione diventa particolarmente critica quando si soffre di intolleranze alimentari multiple. Raggiungere l’obiettivo di una dieta bilanciata è infatti più difficile quando è necessario escludere più cibi dall’alimentazione.
Si pensi, per esempio, dei casi in cui l’intolleranza è causata dall’istamina: tutti i cibi che ne sono ricchi o che ne aumentano la produzione dovrebbero essere per quanto possibile evitato da chi soffre di questo tipo di intolleranza.

Un aiuto dagli integratori

In tutti questi casi gli integratori alimentari possono rappresentare un valido aiuto per non incorrere nel rischio di carenza di vitamine.

La scelta più adatta potrebbe essere multivitaminico che permetta di mantenere il corretto bilancio di vitamine nell’organismo, in particolare di quelle del gruppo B.
Queste ultime, promuovendo il buon funzionamento degli enzimi coinvolti nella produzione di energia, sono particolarmente indicate nei casi in cui l’organismo non è in grado di assorbire dal cibo tutti i nutrienti necessari per garantire la sua salute e il suo buon funzionamento.

 

La ricetta della settimana: “Biscotti di Ceci”

I biscotti di farina di ceci sono altamente proteici, ne bastano un paio a colazione per avere energie fino all’ora del pranzo.

Realizzati con ingredienti BIOLOGICI, NATURALI e senza conservanti, sono fantastici anche come spuntino sano e nutriente.

Senza GLUTINE, senza LATTE,senza UOVA, senza LIEVITO.

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CMO, UNA POSSIBILE SOLUZIONE ALLE PATOLOGIE AUTOIMMUNI?

Il CMO è una sostanza naturale, derivata da un tessuto adiposo del manzo, messa sotto forma di capsule.

È nata come cura definitiva per l’artrite e l’artrite reumatoide, ma col tempo si sono notati importanti risultati anche su altre decine di patologie.

Funziona su tutte le patologie che necessitano di un immunoregolatore naturale. Agisce infatti come risposta al sistema immunitario e ha delle possibilità tali da rivoluzionare il trattamento futuro delle malattie autoimmuni.

In poco tempo il CMO fa ritornare il corpo del malato di malattie autoimmuni ad uno stato di salute, normalizzando il sistema immunitario e fermando gli attacchi distruttivi contro se stessi.

La velocità con la quale il CMO agisce dipende da persona a persona e da malattia a malattia ed a volte i miglioramenti sono quasi immediati ed improvvisi, mentre altre volte avvengono gradualmente.

A volte, raramente, all’apparenza, con l’uso del CMO può accadere di non recepire miglioramenti, ma accade unicamente perché il corpo talvolta è lento a guarire.

Le percentuali di successo che vengono date per l’artrite e artrite reumatoide per il CMO sono dell’85% con un miglioramento che varia tra il 70 e il 100%.

Gli effetti del CMO inoltre pare che non abbiano una scadenza conosciuta. Non ha effetti collaterali rilevati nel breve periodo, né tanto meno in periodi medi o lunghi.

Secondo le nostre ed altrui esperienze possiamo consigliare il CMO come aiuto di alcuni problemi di salute quali:

sclerosi multipla o a placche, cefalea, ipertensione, tendinite, nevrite, miastenia, epicondilite, borsite, periartrite scapolo-omerale, dolori intercostali, dolori articolari in genere e reumatismi, colpo della strega, lombalgia, sciatalgia, cervicalgia, torcicollo, artrite reumatoide, artrite psoriasica, artrite, artrosi, dissenteria, colite spastica, colite, psoriasi, diabete, prediabete, allergia respiratoria, adenoma della prostata, prostatite.

[Tratto da: lanaturopatia.it]

COS’E’ IL CMO?

Da alcune decadi è stata scoperta una molecola capace non solo di trattare le infiammazioni articolari, ma perfino di proteggere le articolazioni da ulteriori degenerazioni.

Questa molecola si chiama CMO, considerato un naturale e sicuro composto nutrizionale che ha dimostrato la sua efficacia nel trattare persone che soffrono dall’osteoartrite all’artrite reumatoide e d’infiammazioni articolari associate con psoriasi e non solo.

Il CMO è una molecola naturale ottenuta dalla lavorazione di alcuni tipi di grasso animale.

Il cetilmiristoleato nel tempo ha dimostrato di avere spiccate caratteristiche come immunomodulatore, riuscendo a dare sollievo a molte persone affette da patologie autoimmuni (artriti, fibromialgia, morbo di Crohn, emicrania, sclerodermia, ecc.) senza provocare alcun effetto collaterale evidente.

 STORIA del CMO

Il CMO è un estere di un acido grasso conosciuto come Cerasomal-cis-9-cetyl myristoleate, la sua formula chimica è: CH3 (CH2) 150OCO (CH2) 7CHCH (CH2) 3CH3.

Questo composto consiste di legami chimici sia singoli che doppi, e include molecole a catene corte e medie.

La polvere di Cetilmiristoleato Complesso (CMC) è costituita per il 50% da acidi grassi cetilati (CFA, comprendenti il 20% di cetilmiristoleato), il 48% di amido di mais e il 2% di diossido di silicone.

Il CMC è prodotto con un processo industriale in cui una miscela di acidi grassi estratti dal sego di bovino viene esterificata con alcol cetilico ottenuto dall’olio di palma.

La sua scoperta è avvenuta agli inizi degli anni ’60 da esperimenti svolti sui topi, condotti dal Dott. Harry W. Diehl, suo scopritore, che dopo aver ricevuto una dose di CMO rimanevano immuni all’artrite, nonostante essa fosse indotta artificialmente con iniezioni di Mycobacterium butyricum, conosciuto come Freund’s adjuvant.

L’isolamento della molecola, nominata Cetyl Myristoleate, è stata acclamata come la scoperta nutrizionale più significativa del ventesimo secolo per le sue potenzialità nei confronti dell’osteoartrite e delle malattie autoimmuni.

Il CMO è l’unico e vero immunomodulatore adattogeno. Solo il CMO ha proprietà correttive e ristorative di tipo immunomodulatorie per le malattie autoimmuni.

Quelli che quotidianamente vengono definiti “immunomodulatori” in realtà funzionano, principalmente, o come immunosopressori o come immunostimolanti.

Essi sono capaci di un’unica azione principale: quella di sopprimere o stimolare le funzioni immunitarie.
Il CMO, invece, corregge permanentemente i programmi autoimmuni intrinseci nella memoria delle stesse cellule-T, piuttosto che stimolare o sopprimere solo temporaneamente le attività del sistema immunitario.

Ecco perché la terapia con il CMO normalmente dura nel tempo, senza alcun bisogno di ripeterla o di usare qualsiasi medicamento di altro tipo.
Il CMO non è un immunosoppressore, né un immunostimolante. Nemmeno è un prodotto farmaceutico. E’ una sostanza di derivazione naturale, estratto dal grasso bovino (certificato esente dalla BSE), che ha ricevuto una certificazione del più alto livello di sicurezza ottenibile da test di laboratori indipendenti.

Alcuni ricercatori hanno teorizzato che, in caso di artrite per esempio, il CMO semplicemente agisce sui recettori del dolore delle zone artritiche. Se fosse così gli effetti del CMO non sarebbero permanenti.
Inoltre, tale teoria non potrebbe spiegare come il CMO:
– abbassi i livelli di sedimentazione del sangue nei pazienti affetti da Lupus;
– riduca l’infiammazione dei polmoni nell’Enfisema;
– abbassi le dosi di insulina nei diabetici;
– faccia regredire l’Infiammazione Prostatica;
– possa alleviare alcuni sintomi della Sclerosi Multipla;
– possa essere di beneficio nei casi di Morbo di Crohn;
– possa ridurre i sintomi della Fibromialgia;
– possa migliorare il danno polmonare nei pazienti affetti da Sarcoidosi;
– possa abbassare la pressione arteriosa negli ipertesi e aumentare la pressione arteriosa negli ipotesi;
– possa essere di beneficio in qualsiasi disturbo con componente autoimmune.

Ovviamente, il CMO è un rimedio immunomodulatore generale, che agisce sulla memoria delle cellule-T; esse, a sua volta, controllano i processi autoimmuni nel nostro organismo.
E’ anche importante capire che il CMO agisce esclusivamente sulla memoria di un determinato tipo di cellule-T, e non inibisce assolutamente le attività di nessuno dei molti altri tipi di cellule-T che sono responsabili nel combattere le infezioni da microorganismi o da sostanze estranee.

Contrariamente agli immunosoppressori comunemente usati per provare a controllare temporaneamente i sintomi delle malattie autoimmuni, il CMO non lascia l’organismo vulnerabile agli attacchi di altri agenti causanti malattie. E nemmeno inibisce la resistenza del corpo alla formazione tumorale, come fanno invece alcuni nuovi farmaci per l’artrite, che inibiscono il TNF (fattore di necrosi tumorale).

(Questa relazione è stata liberamente tratta da un articolo del Dott. Len Sands, Direttore del San Diego International Immunological Center; la ricerca e la riscoperta fu casualmente trovata su di un vecchio articolo sul cetilmiristoleato pubblicato sul Journal of Pharmaceutical Science e si rese conto delle sue potenzialità. E’ dal 1996 che questa sostanza è stata immessa ufficialmente in commercio, inizialmente negli USA)

Il CMO agisce su almeno quattro livelli. Innanzitutto ha delle capacità di lubrificazione articolare. In secondo luogo ha un effetto antinfiammatorio che può essere comprovato dopo la quarta settimana di assunzione. Terzo, il CMO funziona come un veroimmunomodulatore. Quarto, ha delle proprietà analgesiche, utile ad es. nei casi di fibromialgia e di mal di testa.

MECCANISMO d’AZIONE del CMO

Il CMO, quando viene assunto per via orale, viene assorbito attraverso il tratto intestinale e migra, grazie al flusso sanguigno, ai recettori articolari dove s’attacca.

Sebbene non si conosca esattamente il meccanismo fisiologico che avviene nella terapia con il CMO, è però evidente il suo effetto nell’alterare la risposta del sistema immunitario che innesca l’infiammazione, causandone i classici sintomi: rubor, calor, dolor, tumor e functio lesa.

Diverse teorie sul meccanismo di azione del CMO sono state sviluppate, ma ancora oggi non ci sono ricerche in riguardo.

Essendo un estere di un acido grasso, uno dei meccanismi presentati è che il CMO, in un qualche modo, manipola la produzione delle prostaglandine (di tipo 1 e/o 3) e leucotrieni buoni rispetto le prostaglandine della seconda serie ed i leucotrieni pro-infiammatori.

Le prostaglandine e i leucotrieni sono acidi grassi insaturi che regolano molti dei processi metabolici locali, inclusa l’infiammazione, il dolore, l’aggregazione piastrinica, il bilancio dei liquidi e la trasmissione nervosa. Questi effetti possono essere raggiunti dall’inibizione della cascata dell’acido arachidonico e dei processi della ciclossigenasi e lipossigenasi.

Un altro meccanismo che è stato considerato è che questi esteri dell’acido grasso del CMO sono, in un qualche modo, incorporati nelle membrane cellulari fosfolipidiche e alterano la permeabilità della membrana e dei siti recettori.

Questo potrebbe spiegare la possibile teoria di alterare le funzioni del linfociti T durante la risposta iper-immunitaria, legata alle malattie autoimmuni.

Nonostante i meccanismi siano ancora sconosciuti, non possiamo altro che osservare clinicamente gli effetti del CMO.

ATTENZIONI DIETETICHE DURANTE l’ASSUNZIONE del CMO

Durante l’assunzione del CMO è bene seguire alcune attenzioni dietetiche che, in generale, non stressino il fegato e/o il sistema immunitario per ottenere al meglio i benefici che tale molecola ci può dare.

Alimenti e bevande da evitare durante l’assunzione del CMO e per due settimane dopo aver finito la cura:
– alcolici;
– prodotti contenenti caffeina (caffè, cioccolata, tè, bevande stimolanti);
– qualsiasi alimento di vostra conoscenza, per passate esperienze, che può irritare il vostro organismo (intolleranze alimentari);
– i lassativi, che impediscono l’assorbimento del CMO;
– zuccheri e dolcificanti, che se presi in quantità agiscono come immunosoppressori;
– tabacco.

NOTE di SICUREZZA

E’ importante ricordare che è bene non auto-prescriversi il CMO, pur essendo un integratore naturale, è meglio consigliarsi con il proprio medico curante o con chi è competente in materia. Inoltre, è bene non interrompere arbitrariamente nessuna cura che si sta seguendo senza la supervisione del proprio medico, nemmeno cambiare la dose di qualsiasi farmaco prescritto.

Ovviamente, qualsiasi medicinale che agisca sul sistema immunitario impedirà il CMO di portare a compimento il suo lavoro.

E’ auspicabile inoltre aiutare il fegato a disintossicarsi assumendo, ad es., la pianta officinale Cardo Mariano, 3-4 settimane prima di iniziare la cura con il CMO. Questo potrà aumentare i benefici del CMO.

Di solito, l’efficacia del CMO nella popolazione è del 90%. Ancora non si sa bene perché il 10% delle persone che assumono il CMO non presentano gli effetti aspettati.

Ma ci sono delle situazioni, oltre alle già note unicità biologiche normali, che possono ostacolare l’efficacia del CMO. Alcuni esempi:

– Non seguire le restrizioni dietetiche può influire nell’efficacia del prodotto
– Cattivo funzionamento del fegato può diminuire l’assimilazione del prodotto, dovuto, p.es., a recenti infezioni (Epatiti, Virus Epstein-Barr, Mycoplasma, Clamidia etc.) oppure intossicazioni croniche da sostanze alcoliche e/o da farmaci anti-dolorifici e anti-infiammatori FANS e steroidei (Paracetamolo, analgesici etc.)
– Piccole infezioni sistemiche o localizzate sottostanti causate da agenti virali (come p.es. Herpes Simplex, HHV-6 etc.) o batterici (Staphilococcus, Streptococcus etc.)
– Problemi al sistema digestivo possono anche inficiare l’assimilazione del CMO, come p.es. bassi livelli enzimatici specifici per la digestione dei grassi e delle proteine tipo amilasi, lipasi e proteasi.
– Continua esposizione ad ambienti malsani dovuti ad inquinamenti ambientali (p.es. insetticidi, polline, polvere, prodotti chimici in generale etc.)
– Un ipotiroidismo in cura o non diagnosticato.
– Il CMO non inibisce l’effetto di alcun medicinale, al contrario, però, qualsiasi medicinale che agisca sul sistema immunitario bloccherà il lavoro del CMO.

Il CMO, per il momento, è riconosciuto ufficialmente dalla FDA (USA) e dalla MHRA (UK) per essere commercializzato come un valido integratore per i problemi articolari.

Attenzione
E’ da non confondere il CMO originale con altre molecole, di origine vegetale o sintetica, che sono disponibili sul mercato, e che non presentano assolutamente gli stessi risultati clinici di quello di origine di grasso bovino.

L’unica molecola efficace è il CETILMIRISTOLEATO, il Cerasomal-cis-9-cetyl myristoleate, che viene estratto grazie ad una particolare tecnologia, unica al mondo, prodotto esclusivamente negli Stati Uniti.
P.es., esistono dei prodotti contenenti Cetilmiristato – non l’originale CETILMIRISTOLEATO – sicuramente più a buon prezzo, ma completamente inefficaci come immunomodulatori e protettori articolari.
[Tratto da: osteopatia.it]

Commento NdR: come tutti i a base prodotti naturale anche questo e’ solamente utile, ma NON sostitutivo delle varie terapie adatte per disintossicare e disinfiammare l’organismo, dato che le malattie nascono dagli errori comportamentali e proprio con questi due cofattori (Spirito e fisico).

Ricordatevi sempre che le infiammazioni si prevengono a tavola

E per questo vi rimando al Sistema Autoimmunity, dove oltre alla giusta alimentazione, trovate anche altre terapie ed integratori utili.

sito del CMO [https://www.cmorelief.com/cmo.html]

altre info [http://www.naturmedica.com]